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Dall'ormone di ornitorinco arriva una speranza contro il diabete

Diabetologia Redazione DottNet | 19/06/2018 14:31

Le proprietà terapeutiche di un ormone metabolico individuato nell'intestino e nel veleno dello sperone sono studiate da scienziati dell'Università di Adelaide

Già all'attenzione degli scienziati come possibile risposta alla crisi causata dai superbatteri resistenti agli antibiotici, l'ornitorinco australiano, detto anche platipo, tra gli animali più insoliti che si possano trovare in natura, promette ora di offrire un trattamento per il diabete mellito di tipo 2. Le proprietà terapeutiche di un ormone metabolico individuato nell'intestino e nel veleno dello sperone, di cui è armato nelle zampe posteriori, sono ora studiate da scienziati dell'Università di Adelaide. 

Conosciuto come glucagon-like peptide-1 (GLP-1), l'ormone è normalmente secreto nell'intestino sia umano che di animali e stimola il rilascio di insulina che abbassa il livello di glucosio nel sangue. Una forma modificata di GLP-1, chiamata exenatide, è ampiamente usata per il trattamento del diabete.   Secondo il responsabile della ricerca, Frank Grutzner della Scuola di Scienze Biologiche dell'università, l'ormone del platipo sarebbe più efficace e di effetto più sostenuto del medicinale corrente.   "Una delle scoperte più sorprendenti del progetto genoma dell'ornitorinco del 2008 è stata l'assenza di geni importanti per la digestione e per il controllo metabolico: questi animali fondamentalmente mancano di uno stomaco funzionale", ha detto Grutzner, che ha partecipato al progetto. "Più di recente abbiamo scoperto che l'ormone GLP-1 è radicalmente diverso in questi animali, data la sua funzione sia nell'intestino sia nel veleno", aggiunge Grutzner. "Vi sono indicazioni che questo animale unico abbia la risposta per un trattamento più efficace e sicuro di malattie metaboliche incluso il diabete".   L'ornitorinco (Ornithorhynchus anatinus), è un mammifero Monotremo, come lo spinoso echidna, che depone uova.

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E' semiacquatico, con il becco e le zampe palmate come un'anatra, la pelliccia e la coda come un castoro. E sui talloni delle zampe posteriori i maschi hanno speroni velenosi.   Lo scorso marzo un altro team di scienziati australiani ha scoperto un'altra caratteristica unica: il suo latte ha una struttura chimica che promette di essere efficace contro i sempre più diffusi superbatteri, divenuti resistenti agli antibiotici.    I biologhi molecolari dell'ente nazionale di ricerca Csiro e dell'Università Deakin di Geelong hanno isolato per la prima volta e replicato in laboratorio la struttura della proteina di lattazione dell'animale, che è dotata di potenti proprietà antibatteriche, e secondo gli studiosi può portare alla formulazione di una nuova generazione di antibiotici.

fonte: ansa

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